Aumentare le chance nel mondo del lavoro.
Di Giovanni Petrucci
Sì perché sono le basi che stanno sotto a tutto: senza queste non si va avanti.
Alcune persone in questo periodo stanno avendo difficoltà a partecipare con precisione ai progetti che seguo.
I miei colleghi mi riportano lo stesso fenomeno.
Nota bene che sono progetti gratuiti per disoccupati, e che aiutano a cercare lavoro.
Allora la logica mi sfugge…
Se sei disoccupato, sei in cerca di lavoro e segui un progetto per aiutarti a trovarlo, perché tiri il bidone alla persona che ti aiuta a cercarlo?
DOMANDONE
Dopo che gli hai tirato il bidone, il tuo operatore sarà motivato come prima ad aiutarti a cercare lavoro?
Si spenderà con aziende che conosce direttamente per inviargli una persona che gli ha fatto perdere tempo prezioso?
Bada bene che per chi lavora funziona nello stesso modo se non peggio: prova a immaginare la faccia del tuo capo quando gli dici che hai mancato una scadenza con un cliente importante o che ti sei dimenticato di partecipare al corso periodico sulla sicurezza.
Scriverò alcuni consigli di base sintetici per aiutarti ad aumentare le tue chance e la tua efficienza nel perseguire il tuo obiettivo
1 – Segna i tuoi appuntamenti, TUTTI I TUOI APPUNTAMENTI, in un posto UNICO.
Un’agendina tascabile, una non tascabile, un palmare, un papiro, quello che ti pare…
Hai presente il messaggio implicito che manda una persona, alla richiesta di fissare un colloquio, che risponde “mah non so se quel giorno a quell’ora posso perché forse devo accompagnare mio figlio da qualche parte e c’è l’ho scritto sul calendario in cucina, poi devo sentire se mio marito ha il turno, e verificare se mia sorella quel giorno ha bisogno che le tenga il gatto”
Per gli smartphone-dipendenti come me ci sono dozzine di app validissime e gratuite che si sincronizzano con il pc, il tablet, l’automobile di tua moglie e il frigorifero di tuo fratello.
Con un sistema centralizzato di gestione degli impegni, quando qualcuno ti chiede di fissare un appuntamento importantissimo puoi agevolmente avvertire le persone che contavano sulla tua presenza per altri impegni in tempo utile ed evitare figuracce.
2 – Rispondi a quel telefono!
Se un selezionatore ha una lista di potenziali candidati per un lavoro e deve organizzare i colloqui, ti chiama al cellulare.
Non ti scrive una mail, non ti manda un SMS, non ti invia un messaggio telepatico.
Se non rispondi al telefono, lui passa al prossimo nome e rischi di perdere un’opportunità.
Qualcuno non lo sente perché ha la suoneria bassa, qualcuno l’ha lasciato di là in carica, qualcuno se l’è dimenticato nella borsetta o nel giubbotto appesi nell’ingresso.
Qualcuno non risponde ai numeri che non conosce perché HA PAURA CHE POSSA ESSERE UN CALLCENTER
PERO’ STA FACENDO GIRARE IL CV PER CERCARE LAVORO…
Neanche su “Commenti memorabili” ho letto scuse così.
Se sei abituato a tenere il cellulare lontano: ti informo che hanno inventato gli smart watch e le custodie da cintura.
3 – Fatti una checklist delle cose da fare e assegnagli una priorità
Se avessi un euro per ogni volta che mi sono sentito dire “non ho avuto modo di fare questa cosa perché ho avuto troppe cose da fare” girerei in elicottero.
Ok sei disoccupato e hai un sacco di cose da fare.
Ci sta, la vita non è solo lavoro e quando uno ha del tempo libero in qualche modo se lo occupa.
Ma poi vieni da me o dai miei colleghi a piangere miseria perché non trovi lavoro, e che la ricerca del lavoro è la tua prima priorità, bla bla bla…
Lo vedi da solo quanto suona incoerente?
Bene, grazie ad una pratica checklist ragionata potrai gestire le priorità in modo più efficiente.
Io personalmente uso un codice di colori: rosso->importantissimo e inderogabile, giallo->importante e difficilmente spostabile, verde->meno importante e più semplice da rimandare.
Inventati un sistema che ti piaccia, in modo da non andare a dormire senza avere fatto le cose fondamentali.
4 – Non accampare scuse
Per carità della divinità che preferisci: non accampare scuse assurde per giustificare il tuo problema di orario.
ANCHE SE SONO VERE!
Si perde più tempo ad arzigogolare una storia che a chiedere scusa e a promettere di non farlo più!
Oltretutto più sono strane e più suonano false!
Quindi facciamo comunque la figura dei “cantastorie”.
“Scusa per il bidone, mi sono dimenticato” suona meglio del “mi ero dimenticato dell’appuntamento di mia figlia dal dentista e non potevo non portarla perché deve togliersi l’apparecchio e bla bla bla”
(vedi anche punto 1)
Grazie dell’attenzione e in bocca al lupo.
Giovanni Petrucci