“Ogni volta che assisti a un importante successo professionale, significa che qualcuno ha corso un rischio”
Peter Drucker
La paura e l’imperfezione sono la norma: l’abbaglio del dover essere sempre vincenti.
Molte persone spesso si preoccupano così tanto di apparire vincenti e distese che si dimenticano che il percorso del successo è lastricato di incertezze e fallimenti, i quali ci aiutano a imparare e crescere. Ma di tutto il ‘pacchetto’ ci ricordiamo di frequente solo della parte migliore. Si tende a dire, oggi come ieri “quell’uomo è da ammirare, non fa mai un errore”, tanto che si coltiva l’ideale irrealistico dell’infallibilità, che diventa fuorviante e controproducente quando nel suo estremo porta a non perdonare gli errori degli altri, e nemmeno i propri. Una delle conseguenze può essere l’incremento della paura di sbagliare, portando le persone a volte all’immobilismo, al rinunciare a rischiare per evolvere, o a provare a uscire dalla propria comoda area di comfort.
Anche le persone di successo hanno paura.
Piace a tutti apparire rilassati e tranquilli, tanto che diventa desiderabile mostrare coraggio e ognuno è incentivato a nascondere le proprie paure, oltre che a condannare socialmente quelle altrui. La paura non solo è una cosa normale, ma appartiene anche alle persone che hanno successo. Lo psicoterapeuta Giorgio Nardone riporta un detto degli antichi Sumeri: “la paura evitata diventa timor panico, la paura guardata in faccia diventa coraggio”. Non esiste quindi coraggio senza paura, e tutti gli esseri umani devono sopportarla. Eppure si tende a giudicare la persona di successo come più fortunata, invece che più determinata nell’affrontare timori e difficoltà.
Brian Tracy, formatore americano che per 30 anni ha studiato le abitudini dei milionari e delle persone di successo, fa notare che leader non si nasce, ma si diventa, coltivando sistematicamente e con impegno diverse abilità personali e relazionali, tra cui quella di affrontare le proprie paure. Per l’autore, tra quelle più diffuse ci sono la paura di fallire e quella di essere criticati.
Una delle paure più diffuse, anche dei giganti: parlare in pubblico.
I timori di fallire e di essere criticati citati da Tracy sarebbero alla base anche di una delle paure più diffuse: il parlare in pubblico. Il formatore americano Dale Carnegie, che agli inizi del secolo scorso ha rivoluzionato e modernizzato l’arte oratoria, faceva notare che la stragrande maggioranza delle persone hanno questa paura. E rassicurava anche che fosse non solo normale, ma anche utile, perché è il modo in cui la natura ci aiuta ad affrontare una sfida inaspettata. Egli faceva riflettere che anche i grandi, leader e speaker professionisti, non superano mai completamente il timore del palco: “è il prezzo che questi uomini e queste donne pagano per essere cavalli da corsa e non da tiro”. A proposito dei giganti, l’imprenditore milionario Warren Buffett ha ammesso di aver sofferto di questa paura e di averla superata frequentando un corso di Public Speaking.
Se non è l’essere grandi che fa superare la paura, ma il superare le proprie paure che fa riscoprire la grandezza che c’è in ognuno di noi, che possiate riscoprire la vostra grandezza guardando in faccia le vostre paure e ritrovare il coraggio, che farà sempre parte di voi.
Giovanni Iacoviello
giovanni.iacoviello@gmail.com
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