Spesso le parole cambiano il loro significato nel tempo. E spesso vengono fraintese.
La frase antica “conosci te stesso” viene a volte interpretata come il consiglio di guardarsi dentro per capirsi.
Pare che tale sentenza religiosa antica, iscritta nel tempio di Apollo a Delfi, suggerisse agli uomini di riconoscere la loro limitatezza rispetto alla divinità, non di fare dell’introspezione.
A quale esigenza potrebbe rispondere invece questa “riflessione interiore”? Forse essa si aggrappa alla non falsificabile, e neppure verificabile tesi che, per risolvere i propri problemi, noi dobbiamo scoprirne le cause, e per farlo dobbiamo guardarci dentro. E cosa troveremo?